Nei tantissimi progetti legati alla Formazione Formatori che erogo mi rendo conto di quanta curiosità faccia nascere sempre, tra i discenti, la tematica dei “personaggi difficili” che si possono trovare all’interno del gruppo di formazione, ovvero quei partecipanti ai corsi che, attraverso il loro comportamento, possono recare disturbo all’attività didattica, agli altri corsisti e al docente stesso: i casi più frequenti sono, come vengono chiamati dalla letteratura sull’argomento “Formazione Formatori” (Castagna M., “La lezione nella formazione degli adulti“, Franco Angeli, Milano, 2009), il domandologo, il logorroico e l’esperto saccente: dopo aver affrontato i primi due nei post precedenti (e averli soprannominati, rispettivamente, il buono e il brutto, seguendo il nesso del capolavoro di Leone), ora è il turno del terzo e ultimo tra i principali “soggetti problematici” che possiamo ritrovarci in aula, ovvero l’esperto saccente (il “cattivo”).
Formazione Formatori: chi è “l’esperto saccente”?
Come anticipato in conclusione del precedente post, l’Esperto saccente (Il “Cattivo”) è il più difficile da gestire tra i tre e anche il più pericoloso (ecco perchè è lui il “cattivo”). Anche qui una precisazione: il problema non è il fatto che possiate incontrare un esperto (ovvero un discente che, rispetto agli altri, ne sa parecchio dell’argomento oggetto del corso, perchè in questo caso si limiterebbe a dare dei lievi segnali, verbali e non, rispetto alle sue conoscenze in merito), il problema è quando l’esperto si rivela anche, appunto, saccente (ovvero colui che mostra atteggiamenti di aperto contrasto con il docente, fa interventi polemici e pedanti quasi a voler screditare l’insegnante davanti agli occhi degli altri ostacolandolo e contraddicendolo).
Formazione Formatori: come reagire all’esperto saccente?
Perchè è particolarmente rischioso non reagire prontamente o reagire in modo errato nei confronti dell’esperto saccente?
1 – Se il docente reagisse con un atteggiamento di aperto contrasto con il soggetto in questione, si aprirebbe una sorta di duello (notare la scelta del termine, coerente con il film di Leone :D) tra formatore e discente che, oltre a far perdere una marea di tempo prezioso, porterebbe a una situazione che non augurerei nemmeno al mio peggior nemico, ovvero lo spaccarsi del gruppo di formazione in due fazioni: quelli che parteggeranno per l’insegnante e quelli che prenderanno le difese dell’esperto saccente, una situazione con ben poche vie d’uscita, perchè fondamentale per l’intervento formativo è il percorso che il gruppo deve fare per giungere a una condizione di maturità e unione (attraverso le cinque fasi del gruppo, che affronterò in un post futuro) che senza dubbio non potrebbe mai avvenire in una situazione di divisione totale, con conseguenze estremamente negative per la didattica.
2 – Se il docente non reagisse prontamente, perderebbe via via la leadership e il ruolo di docente nel gruppo, anche qui con conseguenze estremamente negative per la didattica.
Come deve reagire il docente, quindi, agli attacchi dell’esperto saccente?
1 – Innanzitutto ringraziare per l’intervento, sempre e comunque, dando segnali di disponibilità e gratificando il soggetto per la competenza ostentata
2 – Immediatamente riprendere e approfondire, aggiungendo e/o sottolineando alcuni aspetti, l’argomento oggetto dell’intervento del soggetto problematico (in modo, come sempre, estremamente cortese, con tono rilassato e con il sorriso sulle labbra), ribadendo in questo modo la propria leadership e il proprio ruolo di docente.
Per concludere, voglio nuovamente specificare che, per fortuna, è raro ritrovarsi in aula il soggetto in questione; a differenza del domandologo e del logorroico che invece spesso e volentieri vi faranno simpaticamente compagnia durante i vostri interventi formativi :D
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