Avevo già scritto in un paio di occasioni, sul blog, a proposito della Formazione Formatori per Assistenti Sociali, approfondendone la nascita, le caratteristiche, la progettazione, l’erogazione e il project design con le simulazioni di docenza: è stato ovviamente un grande piacere per me avere l’opportunità di contribuire, con la scrittura di una delle due prefazioni presenti all’interno, al libro, appena uscito, del Dott. Furio Panizzi “L’Ottavo Passo: Guida pratica per assistenti sociali aspiranti formatori“.
Potete trovare la prefazione che ho scritto per il libro del Dott. Panizzi sulla Formazione Formatori per Assistenti Sociali di seguito:
“Una decina di anni fa: penso al mio primo corso di formazione e mi tornano in mente tutte le emozioni, le paure, l’eccitazione, l’adrenalina, il tempo speso a progettarlo e a preparare le lezioni (spesso parlando anche al muro, visto che all’epoca non trovai nessuna vittima pronta ad ascoltarmi). Fu… Non riesco a trovare le parole, tanto intense sono le sensazioni che ancora provo ripensandoci. Quando entrai in aula per la prima volta ero teso, emozionatissimo, ma sapevo perfettamente, profondamente che quello era il mio posto e che ci sarei rimasto per tutta la vita, in un modo o nell’altro.
Una decina di anni dopo: molte cose sono cambiate, io stesso sono cambiato come è naturale e giusto che sia, ma la passione, la voglia di stare proprio lì, a dare tutto me stesso per trasferire determinate competenze ai miei discenti nel migliore dei modi è persino aumentata, se possibile. Certamente è aumentata la consapevolezza che la Formazione può e deve diventare un’esperienza di vita estremamente importante per i discenti esattamente come lo è stata per me, quando, dopo la laurea in Sociologia, mi specializzai in Formazione e HR Management: fu proprio durante quel master di specializzazione che capii realmente quello che avrei voluto fare nella vita, perché riuscì a spingermi a guardarmi dentro e a osservare una parte importante di me stesso che avevo lasciato da parte perché non sapevo come sfruttare e che invece avrei dovuto sviluppare.
La Formazione deve essere cambiamento, deve essere un momento memorabile nella vita (professionale e non) di una persona, deve spingere ad agire, deve smuovere qualcosa di importante dentro i partecipanti, deve arricchire, deve motivare, deve stimolare, deve appassionare, deve emozionare e perché possa essere tutto questo (e molto altro), i primi ad appassionarsi e a emozionarsi dovrete essere proprio voi ed è esattamente questo che, più di ogni altra cosa, vi auguro: non perdete mai la passione per il vostro lavoro e non smettete mai di emozionarvi mentre siete in aula. Per concludere vi consiglio di fare un test con voi stessi, ogni volta, prima di entrare in aula, chiedendovi sempre: sono abbastanza emozionata/o? Se la risposta è, in qualche modo, positiva, potete fare un sospiro di sollievo, perché, statene certi, è attraverso quell’emozione positiva che riuscirete a dare il massimo di voi stessi ai vostri discenti con tutto il vostro entusiasmo e passione, che è la cosa più importante che un Formatore deve mostrare di se stesso durante un intervento formativo. Sempre.“