Qual’è, secondo voi, il modo più diretto e naturale per instaurare da subito una relazione comunicativa bidirezionale con il pubblico? Avete presente quello che sto scrivendo in questo momento per cercare di attirare la vostra attenzione? Avete presente quella cosa legata a punti interrogativi e risposte?
Proprio così, il modo più diretto e naturale per instaurare da subito una relazione comunicativa bidirezionale con il pubblico è fargli domande (tema che affronterò anche quando tratterò la “lezione per problemi” in formazione formatori, all’interno delle tipologie di lezione, in un futuro post), che è anche quindi uno dei modi per aprire il discorso con il pubblico con quei “fuochi d’artificio” di cui vi parlavo in conclusione del precedente post “Public Speaking: Preparazione del discorso in pubblico“, ovvero nel modo più efficace possibile.
Oppure potrei iniziare il mio discorso (e questo post) con il pubblico usando:
– una storia divertente
– una citazione
– un riferimento all’attualità
– un’immagine
– un filmato
– un racconto con una morale
– ringraziamenti e riconoscimenti verso platea, organizzatori, azienda
– una battuta
– un riferimento a un valore condiviso dalla platea
– una scena divertente
Public Speaking: tecnica e comunicazione
Il contenuto di questi strumenti deve avere, ovviamente, un legame con la tematica e con l’obiettivo del vostro discorso con il pubblico e ne potete usare anche più d’uno contemporaneamente: sono tutti estremamente utili ed efficaci. Ricordatevi che lo scopo è ottenere l’attenzione della platea fin dal primo momento e avere quell’impatto emotivo, visivo e uditivo sul pubblico necessario a creare immediatamente quell’empatia (funzionale al successo del vostro discorso) con chi vi sta di fronte: attenzione, impatto ed empatia che otterrete sia con le tecniche di apertura sopra elencate, sia, ovviamente, con un uso corretto e incisivo dei fondamentali livelli della comunicazione paraverbale (tono e ritmo della voce) e non verbale (gestualità, mimica, movimento del corpo, postura, prossemica).
Public Speaking: il “setting di apertura”
Non dimenticatevi, infine, il “setting di apertura”, ovvero la presentazione, da parte del public speaker, di alcuni aspetti legati a:
– tempi dell’intervento
– struttura dell’intervento
– eventuali pause
– disponibilità o meno, per i partecipanti, di materiale legato all’argomento oggetto dell’intervento